venerdì 6 aprile 2012

Giovanni Pascoli, lode a un poeta epico (6 aprile 1912)



«Quando fioriva la vera poesia; quella, voglio dire, che si trova, non si fa, si scopre, non s’inventa; si badava alla poesia e non si guardava al poeta; se era vecchio o giovane, bello o brutto, calvo o capelluto, grasso o magro: dove nato, come cresciuto, quando morto. Siffatte quisquilie intorno alla vita del poeta si cominciarono a narrare a studiare a indagare, quando il poeta stesso volle richiamare sopra sé l’attenzione e l’ammirazione che è dovuta soltanto alla poesia. E fu male» (Il fanciullino, XX).
Nel giorno del centenario (morì a Bologna il 6 aprile 1912) un invito a rileggere Giovanni Pascoli senza Giovanni Pascoli, o meglio senza il Pascoli che ci hanno raccontato a scuola e che ancora si incontra (psicanalizzato, frammentato, ridotto a un fantoccio) in molta produzione critica contemporanea. Si rilegga Myricae senza pause, tutto d’un fiato, per apprezzarne continuità e variatio, con l’orecchio della mente proteso alla più antica tradizione epica, omerica e virgiliana. Si rileggano i Poemetti e i Canti di Castelvecchio per coglierne la tensione linguistica spregiudicata e audacissima, precorritrice di tanto Novecento in poesia come in prosa.
Soprattutto, però, si rileggano i Poemi conviviali e le Canzoni di Re Enzio, libri apparen-temente più aridi e letterari, eppure così pieni di visione, di fiducia nel potere demiurgico della parola poetica, di enfatico e controllato calore verbale. In questi omaggi al mondo greco-latino e medioevale, filtrati da letture storiche e letterarie, Pascoli mostra il suo vero volto di poeta: un volto epico, narrativo, ambizioso, classico nella compostezza del ritmo e dello stile ma moderno nella libertà di selezione di temi e linguaggi; un volto non molto diverso da quello di Myricae o Castelvecchio, e però più delineato di quello, più fermo nei lineamenti e nell’esposizione della propria volontà e proprio per questo meno travisabile o psicanalizzabile (di qui il sostanziale silenzio su questi libri nelle aule scolastiche).